Asta Lange – gestrandete Muse
Klaus Lange, articolo pubblicato su “Heimat-Rundblick. Geschichte, Kultur, Natur aus der Region Hamme,Oste,Wümme,Wese” Ausgabe 137,Sommer 21. Druckpresse-Verlag Lilienthal.
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Il Dr. Klaus Stanjek, direttore del CINETARIUM Babelsberg (Potsdam) e regista, ha pubblicato uno studio su Asta Lange. Asta Lange (in realtà Auguste Victoria Lange) è secondo Stanjek una musa “spiaggiata” che è entrata nella vita degli artisti di Worpswede quando nel 1907 decise di seguire sua sorella Hanne che si stabilì nella comunità. Carl Weidemeyer non fu insensibile al fascino di questa donna che illustrò in diversi disegni ed incisioni nell’atto di “danzare alla Duncan” nella sua gioventù a Worspswede. La sua storia continuò burrascosa e irrequieta e incrociò ancora Weidemeyer d Ascona, attorno agli anni 1930. Pubblichiamo con il permesso dell’autore l’estratto dell’articolo. Da notare che l’illustrazione n° 1 fa parte del “lascito Carl Weidemeyer” che appartiene al comune di Ascona.
“Carl Weidemeyer, 1882-1976”
Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona, Collana: Artisti del Museo, di Veronica Provenzale
La monografia è il primo studio incentrato sulla figura di Carl Weidemeyer dopo ll catalogo della mostra del 2021 “Weidemeyer 1882-1976, Artista ed Architetto tra Worpswede ed Ascona” edito dall’Archivio del Moderno di Mendrisio.
Dalla prefazione di Mara Folini, Direttrice del Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona:
“…. Grazie quindi al lavoro della Provenzale, ricchissimo di dati e relazioni, la figura di Weidemeyer si nobilita in originalità e coerenza di pensiero, nell’essere stato uno sperimentatore eclettico, fedele alla linea modernista e utopica della Gesamtkunstwerk, come stretta correlazione tra pittura, architettura e arti applicate, come tentativo di fusione tra arte e vita, coltivata dapprima alla scuola di Paul Schultze-Neumburg, in base ai principi della Lebensreform e delle Heimatschutz, poi approfonditi nella comunità di artisti di Worspwede….”
“…. Grazie quindi al lavoro della Provenzale, ricchissimo di dati e relazioni, la figura di Weidemeyer si nobilita in originalità e coerenza di pensiero, nell’essere stato uno sperimentatore eclettico, fedele alla linea modernista e utopica della Gesamtkunstwerk, come stretta correlazione tra pittura, architettura e arti applicate, come tentativo di fusione tra arte e vita, coltivata dapprima alla scuola di Paul Schultze-Neumburg, in base ai principi della Lebensreform e delle Heimatschutz, poi approfonditi nella comunità di artisti di Worspwede….”
Teatro San Materno Ascona, Restauro/Renovation
a cura di Guido Tallone e Chiara Tassi. Testi di: M. Borradori, W. Oppenheimer, P. Fumagalli, G. Tallone, C. tassi,
N. Fonti, P. Pedrioli Gabriele Capelli Editore, 2010
Carl Weidemeyer 1882 - 1976, Artista ed Architetto tra Worpswede ed Ascona
Archivio del Moderno, Accademia di Architettura Mendrisio, 2001
Das Refugium, Erinnerungen an Ascona
Wolfgang Oppenheimer, Universitas Muenchen, 2000
Una Casa di Weidemeyer ad Ascona. Quale Destino dell'Arch. Moderna nel Ticino?
Paolo Kaehr, Archi 2/2000, Edizione Casagrande Bellinzona, pag. 54
Archivi e Architetture, Presenze nel Canton Ticino
Archivio del Moderno, Accademia di Architettura Mendrisio 1998, pag. 244
L'Architettura Moderna in Ticino
Paolo Fumagalli, Rivista Tecnica 10/1988
Le Mammelle della Verità, Monte Verità Ascona
Harald Szeemann, Armando Dadò Editore, 1978
Carlo Weidemeyer, Catalogo della Mostra
Museo comunale Ascona, 1972
